martedì 14 luglio 2009

Anti Shelter - Luglio - L'album di Aldo Cravedi


Brian Eno & Jon Hassel - Possibile Music: Fourth World vol.1 - 1980
(da ondarock.it)
Nel 1980 un’altra forte personalità entra in gioco, e a modo suo aiuta a rimettere a fuoco il progetto. Si tratta di Brian Eno, con il quale Hassell dà vita al suo secondo capolavoro, Possibile Music: Fourth World vol.1, nel quale sviluppa ulteriormente la sua musica e la sua filosofia. A questo punto uno dei suoi obbiettivi espliciti è fare musica "che nessuno è in grado di concepire", musica che integri verticalmente così tante influenze da non poter essere associata esplicitamente a nessun paese o genere musicale. È la musica del Quarto Mondo, un’area immaginaria dove il Nord e il Sud collassano, dove razionalità e fisicità, freddezza e calore trovano punti di saldatura, oppure zone di attrito che stridono cariche di significato. Il Quarto Mondo di Hassell è un concetto politico, filosofico, musicale, senza soluzione di continuità. Nel disco, Eno fornisce sghembi brusii elettronici, e soprattutto controlla i reverse delay a lungo intervallo, che perdono l’apparenza di comuni "echi" perché ritornano rovesciati dopo vari secondi, e vanno in sostanza a intrecciarsi alla tessitura della tromba: Hassell sa riconoscere queste forme e sa rispondere loro in tempo reale, sulla lezione di Pran Nath. Fourth World è il disco "imprescindibile" secondo vari testate giornalistiche, seminale perché dà il via alla miccia del fenomeno world , della new age poi. Eno stesso sarà grande ambasciatore del verbo, arrogandosene forse un po’ troppo la paternità, trasmettendolo per esempio a David Byrne in "My Life In The Bush Of Ghosts" (ma già Hassell era transitato tra le fila dei Talking Heads). Da lì anche Peter Gabriel attinge a piene mani, come tanti altri più o meno ispirati.





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